Caldo, il vademecum CNA per una giusta alimentazione
Il caldo è tornato alla grande. E anche l’alimentazione deve tenerne conto. Ma che cosa va mangiato e bevuto per evitare di soffrire particolarmente la crescita della colonnina di mercurio? Evitando, soprattutto, i “falsi amici”, cibi e bevande in apparenza, ma solo in apparenza, leggeri e rinfrescanti?
A
stilare un agile vademecum utile per affrontare la prossima fiammata
metereologica (e utilizzabile anche nelle prossime calure) è CNA
Agroalimentare.
Il primo
suggerimento è quello di bere tanto. Ma di certo non le bibite super
zuccherate e piene di coloranti e conservanti, che se in un primo momento
possono ingannare, fornendo una sensazione rinfrescante, in realtà fanno
aumentare la percezione di afa e di caldo. Piuttosto tanta acqua, meglio se
aromatizzata con foglie di basilico o di menta, fette di cetriolo o pezzetti di
ananas oppure cocco. Oltre che bibite con basso contenuto di zuccheri, non
gasate, con coloranti e conservanti naturali, pratica tipica dei produttori
artigianali disseminati, fortunatamente, per l’Italia. Infine, ultimi in lista
ma non in ordine di importanza, le tisane e il tè: caldi, alla maniera dei
popoli del deserto, o freddi, ma sempre rigorosamente non zuccherati.
L’acqua contribuisce a contenere il corpo fresco e idratato. E se ci si stufa di bere a ritmo continuo si può organizzare la dieta sulla scorta di frutta e verdura.
Tra la
frutta, l’anguria è la super star, in grado di nutrire e rinfrescare. Ma
importante è anche il ruolo del melone, ricco di potassio e quindi tanto
utile nella stagione più calda quando appunto l’organismo sente maggiormente
la carenza di questo minerale essenziale, che il corpo umano non è capace di
sintetizzare (ma la cui scarsità produce stanchezza, confusione mentale,
riduzione dell’attenzione) del quale sono ricche banane, patate e legumi in
speciale modo.
Anguria
e melone, ma anche altri frutti di stagione, dalle albicocche alle pesche,
senza dimenticare ananas e fragole, possono essere la base ideale
di macedonie e frullati, che da spuntini a complemento di pranzo possono
assumere ruoli diversi nell’alimentazione estiva, per forza di cose più leggera
rispetto a quella delle stagioni fredde.
Sul
fronte di verdure e ortaggi le zuppe fredde, ricche di vitamine, sono
l’esatto “pendant” di frullati e macedonie. Vanno privilegiate le verdure a
foglia verde, dagli spinaci alla lattuga, ricchi di antiossidanti, così come il
cetriolo, le zucchine, il sedano.
Per
quanto riguarda carni e pesci, la differenza la fanno i metodi di cottura.
L’ideale è scegliere i metodi più semplici: alla griglia, alla brace,
lessi, al vapore.
Pasta,
riso, farro sono preferibili in insalata, freddi, conditi nella maniera
più sana possibile. Insaporiti e/o accompagnati, magari, da pomodori, un ottimo
ausilio nella sfida con il clima più caldo. Purché non nella “caprese”, a
dispetto dei luoghi comuni che contribuiscono a farne un “must” estivo: la
caprese è un piatto difficile da digerire perché è a base di pomodori
appunto, che sono un cibo acido, e di mozzarella che è invece un alimento
basico.
Abbinati
tra di loro, questi due alimenti rendono più difficoltosa l’attivazione dei
succhi gastrici e rallentano la digestione. Un pericoloso “falso amico” che rappresenta il caso più emblematico di
luogo comune nell’alimentazione.
Commenti