Agili e
maneggevoli nel traffico cittadino e nei centri storici, facili da
parcheggiare, parsimoniose nei consumi e con prezzi di acquisto contenuti, le
city car o superutilitarie sono molto richieste anche quando ci si orienta
verso un’auto di seconda mano. Dall’analisi di CARFAX emergono alcune conferme,
come il dominio della FIAT Panda tra le city car preferite, e alcuni dati meno
noti, ma che è importante conoscere prima di procedere all’acquisto di un’auto
usata.
Grazie
all’estrema praticità nella guida urbana, ai consumi ridotti e alla loro
maneggevolezza, le city car rappresentano un’ottima scelta per chi si trova
spesso a sfidare il traffico cittadino o destreggiarsi nelle piccole e tortuose
vie di diversi centri storici italiani. Caratterizzate da una lunghezza massima
di 3,70 metri, le superutilitarie sono, infatti, le più semplici da
parcheggiare e sono ideali per effettuare anche le manovre più difficili,
nonché muoversi agilmente nelle ore di punta.
Se a
questi vantaggi si unisce il fatto che i modelli più recenti sono in molti casi
dotati di funzionalità avanzate e che il loro prezzo di acquisto è normalmente
contenuto, non risulta difficile comprendere come si siano ritagliate un posto
nel cuore degli italiani.
Anche
quando si valuta l’acquisto di un veicolo di seconda mano, infatti, le city car
sono tra le auto più gettonate e, in particolare, secondo un’analisi effettuata
da inizio 2023 a oggi da CARFAX, azienda di riferimento per le informazioni sui
veicoli usati con un database di oltre 35 miliardi di record su scala mondiale,
è l’intramontabile FIAT Panda, che ancora nel 2023 è stata l’auto più venduta
in Italia, a essere la city car più cercata quando ci si appresta ad acquistare
una superutilitaria usata (30% delle richieste sulla piattaforma tra le auto di
questa categoria).
Al
secondo posto, a conferma del dominio in questo segmento dello storico marchio
italiano, tra le city car più ricercate sul portale troviamo la FIAT 500,
seguita dalla Smart ForTwo, dalla Toyota Aygo e, a chiudere la Top 5, la FIAT
500e.
Un
aspetto cui viene normalmente attribuita una certa importanza per la valutazione
di un’auto di seconda mano è quello relativo al numero di proprietari e dalla
ricerca di CARFAX emerge come solo il 31% delle city car attualmente sulle
strade italiane ne abbia avuto uno unico, mentre oltre la metà (55%) ha
cambiato da due a quattro proprietari. Per quanto la monoproprietà sia spesso
una caratteristica molto apprezzata nel mercato dell’usato, non si può
affermare che rappresenti sempre una garanzia dell’affidabilità di una vettura,
che dipende, in realtà, da diversi fattori. Per questo motivo è particolarmente
importante conoscere quante più informazioni possibili sulla storia del
veicolo.
L'analisi
rivela che il 31% delle superutilitarie attualmente in circolazione in Italia
presenta almeno un potenziale fattore di rischio. Nel dettaglio, il 15% di
queste auto è stato coinvolto in almeno un incidente stradale, il 21% ha subito
danni di vario tipo e il 10% proviene dall'estero, rendendo il loro passato
potenzialmente meno trasparente. Inoltre, secondo i dati di CARFAX, solo il 3%
delle vetture in questa categoria ha subito manipolazioni al chilometraggio.
Anche se un rischio non preclude necessariamente ottime condizioni del veicolo,
è consigliabile che l'acquirente proceda con maggiore cautela, verificando ad
esempio che eventuali danni da incidente siano stati riparati adeguatamente.
Tra le
city car più popolari, la Smart ForTwo presenta più frequentemente uno dei
fattori di rischio menzionati, con il 40% dei casi. Seguono la FIAT 500 e la
sua versione elettrica, la 500e, entrambe con il 35%, mentre la Toyota Aygo
risulta essere il modello con la percentuale (23%) più bassa tra le cinque
superutilitarie più richieste.
Sempre
dalla ricerca di CARFAX risulta poi che le city car presentano un
chilometraggio medio di 91.000 km e un’età di 10 anni, un dato sensibilmente
inferiore all’età media generale del parco auto circolante in Italia che,
secondo gli ultimi i dati dell’UNRAE, è cresciuta in modo significativo
passando dai 7,9 anni del 2009 ai 12,5 anni circa del 2023. Con
l'invecchiamento dei veicoli aumentano inevitabilmente i potenziali fattori di
rischio. L'analisi dimostra che le auto immatricolate tra 15 e 20 anni fa
presentano, nel 19% dei casi, almeno due tipi di problematiche tra quelle
precedentemente citate.
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