Ottobre mercato Auto +6.7% ma grazie al noleggio e auto immatricolazioni
Ad ottobre il mercato auto cresce del 6,7% grazie a noleggio
a lungo termine e auto immatricolazioni, ma è ancora negativo nei 10 mesi
E sul 2020 incombe minacciosa la proposta del Governo di
aumentare la tassazione delle auto aziendali. Già si manifesta il blocco degli
ordinativi
Continua il recupero, solo apparente, della domanda di
autovetture a ottobre, con 156.851 vetture immatricolate, in crescita del 6,7%
rispetto alle 147.039 di ottobre 2018. Il confronto è infatti influenzato dalla
debolezza dello stesso mese dello scorso anno, che fece registrare una
diminuzione del 7,2%.
Si attenua quindi la dinamica negativa del cumulato, ora in
calo dello 0,8% a 1.624.922 unità verso le 1.638.784 del periodo
gennaio-ottobre del 2018.
“In un quadro macroeconomico con persistenti incertezze sia
economiche sia geopolitiche – afferma Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE,
l’Associazione delle Case automobilistiche estere – le previsioni sul mercato
auto nel 2020 rischiano di dover essere rivista pesantemente al ribasso, alla
luce della recente proposta del Governo di inserire nella Legge di Bilancio
l’aumento, per tutti i dipendenti, del valore ai fini fiscali delle auto
aziendali in fringe benefit, che potrebbe risultare raddoppiato o addirittura
triplicato. La proposta, vessatoria nei confronti dei dipendenti, danneggerebbe
anche le aziende, già penalizzate nella competizione internazionale dai limiti
solo italiani a deducibilità e detraibilità, ed escluse dal Superammortamento
previsto per gli altri beni strumentali, con un impatto fortemente negativo sul
mercato delle auto aziendali e sulla capacità di rinnovare il parco circolante.
Già in questi giorni, infatti, si sta riscontrando il blocco degli ordinativi
da parte delle aziende clienti, nell'assoluta incertezza del quadro normativo e
fiscale”.
“La recente, scottante e ancora aperta vicenda relativa ai
provvedimenti in Legge di Bilancio sulle auto aziendali e sul
Superammortamento – conclude il Presidente – dimostra una volta di
più l’assoluta necessità si istituire finalmente, con estrema urgenza, una vera
cabina di regia governativa per il settore auto. Dopo l’incontro al MISE del 18
ottobre u.s., siamo ancora in attesa che vengano convocati i famosi tavoli
operativi su domanda, offerta e infrastrutture. Nel frattempo, senza alcuna
anticipazione in tal senso, senza alcuna interlocuzione con le associazioni di
settore e nella totale assenza di un coordinamento interministeriale, si
procede ancora una volta in ordine sparso con provvedimenti impulsivi,
estemporanei e di quantomeno dubbia legittimità. Una convocazione dei
principali attori della filiera, ad un tavolo dove il Governo sia rappresentato
nella sua collegialità, non è davvero più rinviabile, se si vuole evitare che
lo stato di sofferenza del mondo automotive diventi una crisi irreversibile”.
Dal punto di vista delle alimentazioni, prosegue
l’espansione delle vetture a benzina che crescono del 17,6% (con un andamento
allineato anche nell'analisi
al netto del noleggio). A ottobre cresce la quota
al 45,9% con un aumento di rappresentatività di 9,5 punti nei primi 10 mesi al
43,8% del totale mercato.
D’altro canto, prosegue la forte contrazione del diesel:
-13,3% nel mese, che peggiora al -20,8% al netto del noleggio, con il 35,8% di
quota. Nel cumulato gennaio-ottobre la flessione è del 23,2% con una quota che
scende al 40,7% (-11,7 punti). Il Gpl recupera leggermente volumi (+1,8%), con
una rappresentatività che scende al 6,8% nel mese, ma sale al 7,2% nel
cumulato. Quasi quadruplicate le vendite di auto a metano, che salgono al 2,9%
di quota a ottobre, ma scendono all’1,9% nel cumulato. Le autovetture ibride
toccano le 12.500 unità nel mese, in crescita del 42% al 7,9% di quota. Nel
cumulato salgono del 29,4% a quasi 95,000 unità, con una quota del 5,8%.
Nettamente positiva la dinamica di crescita delle auto
elettriche (+59% l’incremento dei volumi a ottobre, + 108% nel periodo
gennaio-ottobre). La quota nel mese è dello 0,6% mentre è dello 0,5% nei 10
mesi.
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