RC Auto, stangata per gli automobilisti: polizze sempre più care e divari territoriali
Crescono i prezzi delle polizze auto: +3,7% su base annua, con picchi che sfiorano i 600 euro a Napoli. Associazioni dei consumatori e Adoc chiedono una riforma urgente del sistema assicurativo.
“Una pessima notizia per le famiglie – denuncia Massimiliano
Dona, presidente UNC – i prezzi passano da 410 euro a
Il divario territoriale: quasi 300 euro tra province
La questione più critica resta quella delle disuguaglianze territoriali: a Napoli il premio medio tocca i 597,6 euro, quasi il doppio rispetto ad Enna, la provincia più economica con 298,9 euro. Seguono Prato (586,7 euro) e Caserta (532,4 euro).
La forbice tra la provincia più cara e quella più economica raggiunge quindi i 299 euro. Gli aumenti più marcati sono stati registrati a Roma e Aosta (+5,6%), mentre i rincari più contenuti si sono visti a Vibo Valentia (+1,4%) e Crotone (+1,5%).
“È inaccettabile che un automobilista paghi centinaia di euro in più solo per la sua provincia di residenza”, denuncia Anna Rea, presidente nazionale di Adoc.
Le richieste di Adoc: equità e trasparenza
Adoc chiede un intervento strutturale del Governo per correggere le distorsioni del mercato delle RC Auto: “Serve una revisione del sistema bonus-malus per premiare davvero la guida virtuosa, una redistribuzione del rischio territoriale per calmierare i prezzi nelle aree più penalizzate e controlli più efficaci contro le frodi, che gravano su tutti i consumatori” spiega Rea.
Tra le proposte, anche l’introduzione di una tariffa flat per neopatentati e under 26 per facilitare l’accesso alla copertura assicurativa.
Critiche al sistema di risarcimento e al “Preventivass”
Tra le richieste delle associazioni anche una revisione del risarcimento diretto (CID), giudicato inefficiente, e del sistema di comparazione Preventivass, che oggi non consente di aggiungere coperture accessorie come furto, incendio o eventi atmosferici.
“Così il confronto è monco e inutile per chi vuole proteggersi davvero”, osserva Dona, che invita il Senato a modificare la Legge annuale sulla concorrenza, attualmente in discussione.
Pressione sulle compagnie assicurative
Oltre alle istituzioni, i consumatori chiamano in causa anche le compagnie assicurative, invitate a fermare i rincari e a destinare parte dei profitti al contenimento delle tariffe.
“Non è accettabile che i prezzi continuino a salire nonostante il calo dell’incidentalità e un’inflazione ormai sotto controllo” commenta Gabriele Melluso di Assoutenti. “Serve una riforma della governance dell’Ivass, con una vigilanza davvero indipendente dal mondo assicurativo”.

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