UNRAE: Ottobre una nuova crescita del mercato auto
Il mercato dell’auto in Italia registra a ottobre una nuova crescita dopo quella di agosto e settembre, e con 115.827 immatricolazioni segna un incremento del 14,6% rispetto a ottobre 2021 che con 101.103 unità aveva archiviato un calo del 36%. Con il dato di ottobre, nei primi 10 mesi si arriva a 1.091.894 immatricolazioni, pari a 175.000 auto in meno dello stesso periodo 2021 e una caduta del -13,8%.
“La fragilità dello scenario globale e il rischio di recessione tecnica nell’ultima parte dell’anno - prevede Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE - dovrebbero impattare anche sul settore automobilistico, portandolo a chiudere il 2022 a circa 1.300.000 immatricolazioni, -10,8% sul 2021 e 158.000 unità in meno, un volume pari a quello di minimo storico che si registrò nel 2013 con 1.304.000 autovetture”.
Il Presidente propone una collaborazione con il nuovo governo per affrontare il delicato processo di transizione per la riconversione industriale al fine di essere pronti nel 2035 allo stop dei motori termici imposto dall’UE lo scorso giugno. Questa transizione si dovrebbe basare su tre punti cardini:
- Un robusto stimolo al rinnovo di un parco circolante molto anziano e alla diffusione della mobilità a zero e bassissime emissioni”.
- Accelerata in tutto il territorio nazionale di punti di ricarica pubblici e privati, con indicazione chiara di tempi, luoghi, tipologie di colonnine da installare e soggetti incaricati agli investimenti: su questo punto - sottolinea Michele Crisci – “Siamo ancora in attesa del provvedimento attuativo del DPCM 4 agosto 2022 sulla incentivazione delle infrastrutture di ricarica private, che inspiegabilmente non è stato ancora emanato e che, visti i tempi, non può più attendere, oltre a necessitare un robusto rifinanziamento per gli anni a venire. E’ altrettanto urgente pianificare e accelerare la diffusione di impianti per la distribuzione di idrogeno verde per i veicoli destinati al trasporto merci e persone”
- Revisione strutturale della fiscalità privata e aziendale. Il tutto con un chiaro orizzonte al 2026 e senza dimenticare le esigenze di equità sociale e coesione territoriale”.
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