Anas, Ricerca su stili di guida: gli automobilisti si autopromuovono, la colpa è sempre degli altri
Questo è il dato che emerge dalla seconda edizione della “Ricerca sugli stili di guida”, promossa da Anas, sulle cattive abitudini degli automobilisti lungo le strade e autostrade di competenza
Fattori
sociologici e psicologici: i dati sulla percezione di sé e degli altri
Nella
percezione di sé e degli altri, mentre si è alla guida, si evidenzia una
significativa discrepanza. Per quanto riguarda il rispetto delle regole del codice
della strada, in una scala da 1 a 10, il giudizio su sé stessi oscilla tra
un punteggio compreso tra l’8 e l’8,8. Decisamente meno clementi quando si
esprime un giudizio sugli altri: qui la percezione raccoglie consensi che vanno
da 5 a 5,9.
Non solo
un mezzo di trasporto, ma anche di espressione della propria personalità, una
seconda casa in cui si vuole essere comodi e riflettere il proprio stile.
Guidare l’auto è dunque un’attività che occupa un tempo significativo della
giornata e in cui si riflettono valori e gusti personali.
Nella
guida le persone investono tempo e intelligenza, confrontandosi con un contesto
che però, soprattutto nei centri metropolitani o trafficati, può essere anche
molto stressante.
Come
attività che prevalentemente si svolge da soli, la guida enfatizza inoltre
una prospettiva individualistica con atteggiamenti di idealizzazione di sé e
ostilità verso gli altri. In sostanza, la guida rappresenta un piacere
individuale mentre gli altri guidatori sono visti come anonimi e potenziali
ostacoli, i cui comportamenti sono scorretti.
Il
mancato rispetto delle regole
Maglia
nera per il mancato uso delle frecce. Dalle osservazioni dirette su strada
emerge, infatti, come il 54,1% dei conducenti non utilizzi gli indicatori
di segnalazione per il cambio di corsia in fase di sorpasso. Percentuale
analoga (54%) non li utilizza per segnalare il rientro dopo il sorpasso. I dati
non sono più confortanti per altre tipologie di manovra: il 35,4% degli
automobilisti non segnala l’ingresso in strada da rampa di accesso, mentre il
19,5% non indica l’uscita.
“L’obiettivo
– ha proseguito Isi - è contenuto anche nel Piano d’azione strategico sulla
sicurezza stradale della Commissione europea ed è uno stimolo importante a fare
sempre meglio per accrescere la sicurezza, puntando sull’innovazione
tecnologica”.
“Per
conseguire questi risultati – ha concluso Isi - Anas ha predisposto un piano
strategico nel medio periodo articolato su più fronti (manutenzione,
innovazione tecnologica e campagne di sensibilizzazione sulla sicurezza
stradale), che convergono sull’obiettivo di una sempre più elevata sicurezza
stradale”.
La
metodologia di indagine
La
campagna di indagine sulle strade Anas ha visto la realizzazione di tre diversi
tipi di attività: il rilevamento di alcuni parametri di guida attraverso
sistemi di rilevazione automatica (velocità, distanza e occupazione
delle corsie su sei tratte stradali); interviste a un campione di 3.036
utenti; osservazioni dirette dei comportamenti di guida
lungo sei differenti tipologie di strade e autostrade: il RA10 Raccordo
Autostradale “Torino Caselle” in Piemonte; la strada statale 51 di “Alemagna”
in Veneto; la strada statale 3bis “Tiberina” tra Terni e Ravenna; la strada
statale 1 “Aurelia”, tra Roma e Livorno; la strada statale 16 “Adriatica” tra
Bari e Otranto; la A2 “Autostrada del Mediterraneo”.
Le
attività di osservazione diretta sono state eseguite con l’impiego di due
ricercatori all’interno di un’automobile che ha percorso l’infrastruttura di
interesse, registrando un campione di veicoli in transito e i comportamenti dei
passeggeri a bordo.
L’impegno
di Anas
Anas, in
vista dello sfidante obiettivo di ridurre del 50% le vittime di incidenti
stradali entro il 2030, è fortemente impegnata nell’implementare la sicurezza
agendo su più fronti contemporaneamente con un piano d’azione strategico. In
attuazione del grande piano industriale 2022-2031, presentato dal Gruppo
Ferrovie dello Stato, Anas realizzerà 50 miliardi di euro di investimenti dei
190 miliardi previsti. Il piano prevede l’aumento delle risorse da
destinare alla manutenzione programmata: al momento sono in corso 1.200
cantieri di manutenzione e 65 cantieri di nuove opere per un totale di
circa 9 miliardi di investimenti.
Infine,
muovendo dal dato che oltre il 93% degli incidenti deriva dal comportamento del
guidatore, Anas è impegnata anche nella promozione e diffusione di una cultura
della sicurezza stradale, attraverso la campagna di comunicazione “Quando
guidi, guida e basta”.
Da Le
Strade dell’Informazione ANAS
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