Automobilismo: la Susa - Moncensio spostata a data da destinarsi.
La decisione, comunicata da Supergara, l’organizzatore, alla Federazione ACI Sport, si è resa necessaria vista l'incertezza della situazione sanitaria al momento della data prevista. Una condizione che, di fatto, impedisce lo svolgimento della gara nel clima di serenità che ha sempre caratterizzato e contraddistinto la manifestazione. Tale incertezza si riflette anche sui nulla-osta che le Autorità locali competenti per territorio devono rilasciare e che per il momento sono in sospeso.
Non si tratta comunque di una rinuncia come quella - dolorosissima - dello scorso anno ma, semplicemente, di uno spostamento a una nuova data da definire nell'interesse di tutte le parti coinvolte. Per allora, Supergara e i Comuni della Valle di Susa interessati dallo svolgimento della corsa più antica del mondo sapranno organizzare e mettere in scena lo spettacolo dei motori che piloti e spettatori, da anni, sono abituati a vivere da protagonisti: perché una corsa senza pubblico, per quanto bella, è una corsa a metà. La speranza è quella di tornare a vedere, lungo la strada che da Susa sale al Moncenisio il tifo dei giorni di festa per i campioni che, con la loro passione, rendono omaggio alla “Regina della Montagna”, come Enzo Ferrari definiva la Susa-Moncenisio.
Quest'anno
saranno i cento anni dalla vittoria di Alfieri Maserati su Isotta Fraschini del
21 luglio 1921: allora era l'edizione numero sei e prima di lui, a scrivere il
proprio nome sul Libro d'Oro della corsa erano stati, nell'ordine, Vincenzo
Lancia nelle prime due edizioni, Felice Nazzaro, Ferdinando Minoia e Remy
Reville. Verranno poi a cercare fama e gloria sulle mitiche "scale",
una serie di tornanti dalla forte pendenza che conducevano al traguardo, piloti
leggendari come Achille Varzi, Piero Taruffi, Giuseppe Campari e Umberto
Borzacchini.
La
Susa - Moncenisio, insomma, non è una gara come tutte le altre: è una strada
lungo la quale corrono, oltre ai piloti, anche la storia dell'automobilismo
sportivo e la passione di chi questa corsa da 35 anni organizza, guardando
certamente al futuro ma anche con la consapevolezza di dover preservare e
onorare un nobile passato che pochi altri possono vantare.
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