Mercato dell’auto a febbraio immatricolazioni in calo del 12,3%
Dopo la caduta del 14% registrata a gennaio, prosegue anche a febbraio il calo consistente
del mercato
dell’auto. Nel secondo mese dell’anno le immatricolazioni di autovetture sono
state
142.998, con una
riduzione del 12,3% rispetto alle 163.124 del febbraio 2020 (mese ancora non
coinvolto dal
pieno della crisi pandemica), confermando una tendenza in discesa che rischia
di
assumere
carattere di cronicità in assenza di interventi. Il 1° bimestre archivia un
calo del 13,1%
a 277.145 unità.
“Il dato sulle
immatricolazioni di febbraio conferma la pesante condizione in cui versa il
mercato dell’automotive, una situazione critica che fa
presagire un drammatico e ulteriore peggioramento
quando prevedibilmente a fine marzo, inizio aprile, i fondi destinati agli
incentivi saranno esauriti”, avverte Michele Crisci,
Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere. “Auspichiamo – aggiunge - che il Governo faccia propria l’analisi sui dati sconfortanti del settore e decida di
rinnovare quanto prima il sistema degli incentivi,
il cui utilizzo sta dimostrando un grosso beneficio ambientale: le nostre
valutazioni, basate sui dati delle vendite,
indicano che l’incentivazione governativa dei mesi estivi è stata usata per il 60% per l’acquisto di auto ‘verdi’ ed Euro 6 a
fronte della rottamazione di vetture obsolete e
inquinanti”.
Ai benefici per l’ambiente si contrappone invece un fattore negativo per l’economia del
Paese: “I dati elaborati dall’UNRAE sull’andamento del mercato – afferma Michele Crisci -
indicano nel 2020 una perdita di fatturato per il settore pari a 10 miliardi di euro, che per le casse dello Stato si traduce in mancate entrate in termini di IVA per 1,8 miliardi; una cifra rilevante alla quale, nell’ipotesi pessimistica di una ulteriore depressione del mercato dell’auto, si rischia di aggiungere anche la chiusura di aziende e la perdita di migliaia di posti di lavoro con i relativi danni economici e sociali”.
Tra i motivi che rallentano la ripresa del settore, l’UNRAE aggiunge la penalizzazione fiscale
delle auto concesse dalle aziende ai dipendenti come fringe benefit: “l’inasprimento della
tassazione dovuto al nuovo ciclo di prova WLTP per misurare le emissioni, ed il mancato
adeguamento dei valori da NEDC a WLTP come avvenuto per le fasce degli incentivi – dice Crisci – colpisce un settore, quello delle auto aziendali, che nel resto d’Europa è in crescita e raggiunge quote del 63% in Germania, del 54% in UK, del 53% in Francia, del 50% in Spagna, mentre in Italia è fermo al 36% per l’elevata imposizione fiscale cui è sottoposto rispetto agli altri grandi mercati europei”.
Resta fortemente negativa la performance del dato mobile delle
immatricolazioni, con un
calo
del 29,2% rispetto ai 12 mesi precedenti.
L’analisi
della struttura del mercato mostra una flessione generalizzata tra gli
utilizzatori,
che
risparmia solo i privati i quali, sostenuti dagli incentivi governativi,
archiviano il mese in
crescita
dell’11,4%. La quota di mercato sale di quasi 14 punti, raggiungendo il 65,3%
del totale.
Nel
bimestre l’incremento delle immatricolazioni è del 5,1% al 66,5% di
rappresentatività
(+11,5
p.p.). Pesante flessione del 35,5% per le autoimmatricolazioni che scendono al
9,4% di
quota
e per il noleggio a breve termine che, con un drastico crollo del 75,1%, perde
oltre 10
punti,
fermandosi ad una quota di appena il 4% (2,5% di share nel bimestre). Con un
calo
contenuto
al -16,7%, il noleggio a lungo termine perde solo qualche decimale, al 16,1% di
rappresentatività,
grazie alla tenuta delle principali società Top, mentre le Captive segnano una
flessione
del 27,2%. Infine, le società e gli enti stabilizzano le immatricolazioni del
mese, con
un
leggero calo del 2,6% e una quota che sale di mezzo punto al 5,2% del mercato,
in linea con
quella
dei primi 2 mesi.
Sotto
il profilo delle alimentazioni, nel mese di febbraio salgono al secondo posto
fra le
motorizzazioni
preferite, le vetture ibride che sorpassano il diesel, raggiungendo il 28,8% di
quota
(dal 10,3% di un anno fa). Prosegue, infatti, la flessione dei motori
tradizionali: benzina
-35,8%
con una quota che scende al 32,8% cedendo 12 p.p., diesel in calo del 37,1% al
25% del
totale
(-10 p.p.). Flette del 15,3% il Gpl, al 5,2% di quota e perdono il 5,4% dei
volumi le
immatricolazioni
a metano che si portano al 2,4% del mercato. In crescita a tripla cifra le
vetture plug-in al
3,4% dallo 0,7% del febbraio 2020, grazie anche al contributo del noleggio; in
rapida ascesa le
auto elettriche che salgono al 2,4% di share dall’1,5%
dello stesso mese 2020.
Fra
i segmenti segnano perdite contenute, salendo in quota, le city car (al 18,1%
del totale),
le
utilitarie (al 39,3%) e il segmento D (al 12,3%). Unico segmento in crescita le
superiori del
seg.
E (all’1,8% del totale), mentre perde 1/4 delle immatricolazioni il segmento C
delle medie
che
scende di 5 punti, al 28,3%. L’analisi al netto del noleggio porta risultati in
miglioramento
per
tutti i segmenti, fatta eccezione per le superiori (seg. E) che scendono in
territorio negativo.
Di fronte ad una flessione generalizzata delle carrozzerie,
segnano un incremento le sole
sportive,
ma cali contenuti interessano crossover e fuoristrada che salgono al 46,8% di
quota in
febbraio.
L’analisi al netto del noleggio porterebbe in territorio positivo le berline ed
i
crossover.
Tra
le aree geografiche in febbraio perde 1/3 delle immatricolazioni il Nord Est
che cede
quasi
9 punti, allineandosi al Nord Ovest (anch’esso in calo del 10% in volume) su
una quota
del
30%. Al netto del noleggio il Nord Est si porterebbe in territorio positivo.
Una crescita a
doppia
cifra interessa il Sud e le Isole, rispettivamente all’11,5% e 5,6% del totale,
il Centro
Italia
sale al 23% di quota.
Le
emissioni medie di CO2 in febbraio
perdono il 7,7% scendendo a 125,8 g/km dai 136,2 di
un
anno fa. Nel bimestre le emissioni si attestano a 127,2 g/km, in calo del 7,1%.
L’analisi
delle immatricolazioni per fascia di CO2 evidenzia
una fortissima accelerazione di
quella
da 21 a 60 g/km e un’ottima crescita a doppia cifra per la 0-20 e 61-135 g/km,
tutte fasce
incentivate.
Perdono il 46% delle immatricolazioni le vetture penalizzate dall’Ecomalus con
CO2 maggiore di 190 g/km e flette del 48% la fascia da 136 a 190 g/km.
Per
concludere l’analisi, il mercato dell’usato evidenzia un andamento in linea con
quello
del
nuovo, segnando in febbraio una flessione del 10% a 303.046 passaggi di
proprietà al lordo
delle
minivolture, contro i 336.634 del febbraio 2020. Il primo bimestre chiude in
calo del
16,8%
con 562.290 unità verso le 675.388 dello stesso periodo dello scorso anno.
Commenti