Be Charge ri-carica la mobilità elettrica: gli investimenti e l’innovazione non si fermano.


Con 150 milioni di euro di investimenti nei prossimi 3-5 anni, Be Charge accelera dopo il lockdown con un programma ambizioso di elettrificazione della Penisola. Sono già oltre 3.500 i punti di ricarica Be Charge operativi sul territorio italiano e altri 4.000 sono in fase avanzata di sviluppo per realizzare uno dei maggiori e più capillari network di infrastrutture di ricarica pubblica per veicoli elettrici in Italia.

Alcuni indicatori di mercato confermano la rapida transizione verso una mobilità elettrificata:
Il costo delle batterie è in rapida discesa: si è passati dai mille dollari per kWh del 2010 agli attuali circa 180 dollari per kWh con una proiezione a meno di 109 dollari per kWh nel 2025 e 73 dollari per kWh neo 2030 (fonte Morgan Stanley su dati del Politecnico di Monaco);

La capacità produttiva di batterie sta velocemente crescendo da 103 GWh del 2017 a 271 GWh del 2021;

I costi di produzione di vetture elettriche a batterie sta precipitando. Se nel 2017, ad esempio, il costo delle batterie da 50 kWh per un’auto elettrica incidevano per circa il 35% sul costo totale di produzione, si prevede che nel 2025 il peso economico di questa componente possa scendere sotto il 25% e contestualmente il costo totale di produzione delle auto elettriche si ridurrà del 15% circa, rendendole economicamente più convenienti rispetto a vetture a benzina, Diesel o ibride;

Il quadro normativo punta chiaramente alla riduzione delle emissioni di CO2, con la soglia di 59 g/km di CO2 emessi dall'intera flotta di vetture vendute nel 2030. Anche in caso di slittamenti per via della crisi sanitaria, la strada verso la riduzione delle emissioni clima-alteranti è chiara e sarà raggiungibile soltanto attraverso la vendita di un sempre crescente numero di auto elettriche a batterie.

Il mercato dei veicoli elettrici sta velocemente crescendo trasformandosi da un contesto di nicchia ad un mercato di massa. Le auto elettriche circolanti in tutto il mondo a fine 2019 erano circa 5 milioni, ma già entro la fine di quest’anno si stima una crescita che porterà almeno al raddoppio: da 9 a 20 milioni. Nel 2025 si stimano 40-70 milioni veicoli elettrici circolanti, fino a raggiungere i 500 milioni nel 2050. (fonte: The Electric Vehicle Outlook 2019 by Bloomberg New Energy Finance BNEF).

La crescita del mercato dei veicoli elettrici a batteria è in pieno sviluppo anche in Italia con oltre 48.000 vetture già vendute e circolanti ad inizio 2020 e 4-6 milioni previste entro dieci anni. Di pari passo cresce la rete dei punti di ricarica che a inizio 2020 contava già 7.000 stazioni di ricarica con una previsione di oltre 45.000 per il 2030.

La recente crisi sanitaria ha sicuramente impattato sul comparto come sul resto dell’economia, ma si stima che il minor utilizzo di mezzi pubblici porterà ad una maggiore diffusione del car sharing elettrico, così come la minor propensione ai viaggi al di fuori dei confini nazionali.

L’accresciuta attenzione collettiva alle problematiche ambientali indurrà probabilmente a comportamenti dei consumatori maggiormente consapevoli e quindi ad una maggiore propensione all'acquisto di vetture elettriche ed elettrificate.
Il ruolo dell’infrastruttura pubblica nel nostro Paese risulta determinante per via della scarsità di posti auto privati disponibili per la moltitudine di cittadini che abita in condomini. Soltanto con investimenti sostanziali per l’ampliamento delle infrastrutture pubbliche di ricarica su tutto il territorio sarà possibile garantire una graduale transizione verso l’elettrificazione. Investimenti che peraltro non incidono sul debito pubblico perché interamente a carico dei privati titolari dei punti di ricarica.

Considerando un parco circolante di oltre 40 milioni di autovetture (oltre 660 ogni mille abitanti) l’Italia è uno dei Paesi a più alto tasso di motorizzazione al mondo e con una popolazione di oltre 60 milioni di abitanti (la 4ª per estensione nell’UE), lavorare all'infrastruttura pubblica significa anche democratizzare l’accesso alla mobilità elettrica.

La catena del valore nell'infrastruttura di ricarica vede impegnati diversi attori: il proprietario del punti di ricarica, il gestore del punto di ricarica (Charge Point Operator - CPO) e i fornitori di servizi di E-mobility verso gli utenti finali (Mobility Service Provider - MSP) che insieme contribuiscono allo sviluppo della mobilità elettrica in modo fluido e semplice.

Be Charge è un operatore integrato per la mobilità elettrica che consente ai possessori di veicoli elettrici di ricaricare su tutto il territorio nazionale attraverso la propria infrastruttura di ricarica pubblica.

Il piano industriale di Be Charge prevede l'installazione sull’intero territorio nazionale di circa 30.000 punti di ricarica nei prossimi 3-5 anni che erogheranno energia al 100% proveniente da fonti rinnovabili, per un investimento complessivo superiore ai 150 milioni di euro.

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