La pubblicità della 2Cv Citroen nella storia.
Ai
tempi di André Citroën, la marca del Double Chevron era celebre per la
coloratissima comunicazione voluta dal fondatore ed affidata ad artisti del
calibro di Pierre Louÿs, fatta di grandi affissioni sulle strade francesi,
coloratissime brochure e perfino il nome Citroën a lettere luminose sui quattro
lati della Tour Eiffel.
Questo
cambiò drasticamente a partire dal 1935, anno in cui i fratelli Michelin
subentrarono ad André Citroën nella gestione dell’azienda che ne portava il
nome.
Industriali
di Clermont Ferrand, i fratelli Michelin credevano che la pubblicità avesse un
ruolo importante ma non decisivo.
Così,
in accordo con Pierre-Jules Boulanger, l’uomo a cui avevano affidato il comando
di Citroën, decisero di ridurre le spese pubblicitarie e di investire ancora di
più nello sviluppo dei prodotti che, innovativi e tecnologici, avrebbero
pubblicizzato se stessi.
Le
grandi brochure con copertina in seta cinese che raccontavano le avventure dei
semicingolati Citroën fino a Pechino, lasciarono così il posto a semplici fogli
illustrativi che riepilogavano le specifiche tecniche del prodotto.
La
2CV non sfuggì a questa regola e al momento del debutto al Salone dell’Auto di
Parigi del 1948 fu affiancata da un piccolo foglietto, stampato fronte e retro
e piegato a metà, che misurava su ogni facciata appena 9 centimetri per 13!
Le
foto erano in parte quelle degli esemplari di pre-serie, il testo enfatizzava
le caratteristiche di economia e praticità, con una singolare peculiarità: la
Casa dichiarava la presenza di un cambio a tre marce più una “surmoltiplica”.
Questa
era il frutto di una diatriba tra i progettisti ed il direttore generale.
Mentre quest’ultimo voleva un cambio a tre marce, ormai fuori moda nel
dopoguerra, i tecnici avevano già progettato una trasmissione a quattro
rapporti più retromarcia. Alla fine la questione fu risolta salomonicamente con
un cambio a quattro marce dove la quarta era chiamata “surmoltiplica” e si poteva
inserire (e togliere) solo passando dalla terza marcia, grazie a un “dentino”
metallico che impediva l’inserimento senza seguire questa procedura.
Il
comando del cambio della 2CV (e della derivata AMI6, apparsa nel ‘61) rimase
così fino alla seconda metà degli anni ‘60, quando il dentino fu rimosso e la
quarta marcia riapparve al suo posto.
Anche
il depliant della 2CV, pian piano, crebbe: con l’arrivo nel 1958 di Jacques
Wolgensinger alla direzione della comunicazione di Citroën, l’immagine della
marca fu affidata al geniale Robert Delpire dell’omonima agenzia, che restituì
al Double Chevron quella veste giocosa e colorata che fa parte del DNA di
Citroën.
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